venerdì 10 febbraio 2012

«Il Papa entro 12 mesi morirà»: Rivelazione choc del Cardinale Romeo.

«Si tratta, evidentemente, di farneticazioni che non vanno prese in alcun modo sul serio». Così il direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, commenta le notizie su un presunto complotto per uccidere Papa Benedetto XVI, pubblicate su Il Fatto Quotidiano e anticipate ieri sera, giovedì 9 febbraio, durante la trasmissione Servizio Pubblico. Secondo quanto riferito durante il programma televisivo dal giornalista Marco Lillo, autore dell'articolo, sarebbe stato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, a parlare, durante un viaggio in Cina compiuto nello scorso mese di novembre, del fatto che il Papa sarebbe morto entro dodici mesi e gli sarebbe succeduto il cardinale Angelo Scola, ora arcivescovo di Milano.


L'APPUNTO IN TEDESCO - Sempre secondo il Fatto, il racconto del cardinal Romeo avrebbe indotto un altro cardinale, il colombiano Castrillon, che ne era venuto a conoscenza, a scrivere il 30 dicembre dello scorso anno, un appunto riservato in lingua tedesca e a inviarlo al Papa. Benedetto XVI lo avrebbe ricevuto alcuni giorni dopo. Il documento pubblicato per intero dal quotidiano, inizia con un "oggetto" in neretto: «Viaggio del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, a Pechino a novembre 2011». E così continua: «Durante i suoi colloqui in Cina, il Cardinale Romeo ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre».


LA REPLICA DI ROMEO - Sulla stessa linea della sala Stampa Vaticana la replica dell'arcivescovo di Palermo, che in una nota definisce «del tutto privo di fondamento» quanto gli viene attribuito nel servizio pubblicato dal quotidiano il Fatto quotidiano circa l'esistenza di un complotto contro il Papa. «Appare tanto fuori dalla realtà - aggiunge - da non dovere essere preso in alcuna considerazione». Il cardinale conferma nella nota di avere fatto, nel novembre del 2011, un «viaggio privato, della durata complessiva di cinque giorni, nella Repubblica popolare cinese», così come ricostruisce il quotidiano. «Del breve soggiorno, che si è limitato alla sola città di Pechino - puntualizza l'arcivescovo di Palermo - sono state opportunamente prevenuti, come da prassi, i competenti uffici della Santa Sede».

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