domenica 30 ottobre 2011

Germania, CHIESA guadagna con romanzi PORNO

L'accusa del quotidiano «Die Welt»: la Curia possiede al 100% un'editrice che pubblica anche titoli erotici

Il sasso, pesante, l'ha lanciato Die Welt, serioso e conservatore giornale tedesco, qualche giorno fa: «La Chiesa cattolica guadagna un capitale grazie al porno». Un'accusa che ha destato grande scandalo in Germania. I fatti: la Weltbild, una delle più grandi case editrici tedesche, è posseduta al 100% dalla Curia. Ebbene, nel suo portfolio, non si annoverano solo bibbie e testi sacri, ma testi sull'esoterismo e la magia o bestseller come Il Codice da Vinci di Dan Brown, mai troppo amato negli ambienti clericali per le sue interpretazioni eterodosse.
2.500 TITOLI EROTICI - Ma c'è (ben) di più: nel catalogo dell'editrice ci sono 2.500 titoli erotici ( Sesso per intenditori,Storie sporche o La puttana dell'avvocato), con copertine non troppo pudiche. I numerosi fedeli di Germania avevano già espresso la loro riprovazione, nel 2008, inviando un documento di settanta pagine in cui veniva fortemente criticata la linea della casa editrice. Ma dagli ambienti ecclesiastici non è arrivata alcuna risposta. Ora Weltbild è passata al contrattacco, minacciando azioni legali per diffamazione: le pubblicazioni non sarebbero «pornografiche, ma erotiche e incidono per una quota minima sul bilancio dell'azienda». Considerando che il gruppo editoriale fattura un giro d'affari annuo di 1,7 miliardi di euro, il dubbio, nell'opinione pubblica tedesca, rimane. All'insegna del vecchio adagio «Predicare bene e razzolare male»

venerdì 7 ottobre 2011

Conficker: Il virus che potrebbe spegnere Internet

Tra i milioni di malware che girano online, ce n'è uno che non solo potrebbe danneggiare il computer, ma l'intera Rete. Si chiamaConficker, è capace di aggiornarsi da solo e di sfruttare le risorse del computer senza il nostro permesso. E ha già infettato 12 milioni di terminali.
"Conficker può entrare nel sistema operativo del computer, prendendone completamente il controllo, e creare così una rete di moltissimi computer che lavorano come uno solo". Le parole sono dello scrittore Mark Bowden, intervistato questa settimana durante il programma radiofonico Fresh air, in onda sulle frequenze della National Public Radio statunitense, e autore del libro Worm: The First Digital World War. Libro che lancia un vero e proprio allarme.
Il worm, criptato, plasma infatti un botnet, una rete di computer (che in gergo si chiamano appunto bot, o più didascalicamente, zombie) collegati a Internet e controllati da un'unica macchina, il botmaster. L'epidemia è cominciata nell'ottobre 2008, ma chi vi sia dietro è ancora un mistero, tanto che Microsoft ha messo una taglia sul responsabile (o sui responsabili) di addirittura 250mila dollari.
Quel che è certo è che con una potenza informatica di questa portata si può fare quasi tutto: come spiega lo scrittore nel suo libro (e come riporta anche Npr), è possibile non solo rubare passworddi account e conti online, ma anche controllare banche, sistemi di telefonia, traffico aereo. Ma, soprattutto, un botnet così ampio può agire su Internet: può spegnere la Rete in larghe porzioni del pianeta, se non addirittura ovunque. Un interruttore che potrebbe tornare utile a qualcuno in tempi di rivolte e guerre civili, come è successo recentemente nel Nord Africa.
Una vera e propria arma dunque, potente ma ancora mai usata. " Con uno strumento del genere, formato da migliaia di computer che lavorano all'unisono, non c'è sistema di sicurezza commerciale che non possa essere crackato", ha aggiunto Bowden: " Ma dire che la creazione stessa di un botnet sia un'attività criminale è azzardato: è come dire che un trapano è un'arma perché potrebbe essere usato per una rapina in banca. Non è lo strumento in sé ad essere pericoloso, ma l'uso che se ne fa".
Dopo la sua scoperta nel 2008, si è comunque creato un gruppo di esperti di sicurezza - volontari che si fanno chiamare Conficker Working Group - impegnato a studiare come funziona il worm e a mettere in piedi un programma di contro attacco, viste le conseguenze che il suo uso potrebbe avere.
Ma perché non sono i governi e le istituzioni ad occuparsi del problema? Perché sembra, riferisce questo gruppo di esperti, che al loro interno non vi sia alcuno capace di comprendere cosa questo virus potrebbe fare.
"I volontari hanno provato anche a contattare la National Security Agency (Nsa) statunitense e ilPentagono, per capire se queste istituzioni erano disposte a prestare i loro computer per la causa", ha spiegato lo scrittore alla radio.
"Ma quello che hanno scoperto è che all'interno del governo nessuno capiva cosa stesse succedendo: il livello di cyberintelligenza era bassissimo, anche in quelle agenzie che dovrebbero essere in grado di proteggerci. Ma non solo sono incapaci di occuparsi di Conficker, ma addirittura hanno difficoltà a capire cosa sia".
Per fortuna, il creatore del worm non sembrerebbe, per ora, volerlo usare come arma; forse il suo scopo criminale è solo quello di fare soldi. Ma il gruppo di esperti mette in guardia: Confickerpotrebbe essere usato in qualsiasi momento in maniera distruttiva, soprattutto perché ogni giorno infetta nuovi computer, compresi quelli di Fbi, lo stesso Pentagono e grandi organizzazioni.
E pensare che Microsoft aveva rilasciato, già nel mese in cui il virus apparve per la prima volta, un aggiornamento capace di proteggere qualsiasi computer dal malware. Una soluzione facile. Se solo i responsabili della sicurezza informatica delle agenzie che dovrebbero proteggerci sapessero usarla.

Shakespeare nato a Messina?


Il comune scrive una lettera alla Regina

Per gli studiosi sono troppi gli elementi che legano il drammaturgo alla città siciliana


Shakespeare era siciliano? Questo il “dubbio amletico” del presidente del consiglio comunale di Messina. Per cercare di far luce sulle origini del drammaturgo, Giuseppe Previti ha inviato una lettera direttamente “A Sua Maestà Elizabeth Alexandra Mary” nella quale ha chiesto di "favorire gli approfondimenti culturali” necessari a verificare le ipotesi di una possibile nascita di William Shakespeare a Messina nel 1564.
La missiva è stata inviata anche ad altre istituzioni, tra cui l'ambasciata italiana a Londra, il ministero per i beni culturali e quello per gli affari esteri. Ma non si tratta dell’unica iniziativa volta ad affermare la sicilianità del drammaturgo. Il consiglio comunale di Messina ha concesso lo scorso 8 agosto la cittadinanza onoraria post mortem a Shakespeare e l’inserimento del suo nome nell’albo degli uomini illustri. Inoltre, alcuni mesi prima era stata posta nei pressi della piazza del Duomo una targa a lui dedicata contenente alcuni versi della commedia “Much ado about Nothing”, Molto rumore per nulla.
L’opera, infatti, oltre che essere ambientata proprio a Messina conterrebbe espressioni dialettali inequivocabilmente siciliane come “mizzica”. Lo stesso titolo dell’opera, inoltre, richiamerebbe "Tantu traficu ppi nenti"scritto da Michelangelo Florio nel 1579, mentre il volumetto «I secondi frutti», scritto sempre da Florio e pubblicato nel 1583, conterrebbe molte citazioni presenti nell'Amleto, scritto molti anni dopo.
Alcuni studiosi sostengono infatti che William Shakespeare sia proprio lo stesso Michelangelo Florio, nato a Messina il 23 aprile 1564 (stessa data del drammaturgo) da Giovanni Florio e Guglielmina Crollalanza. Fuggito in Inghilterra per sfuggire all’Inquisizione, Michelangelo avrebbe preso nome e cognome della madre trasformandolo nella traduzione letterale inglese,William Shake(scrolla)-Speare(lancia).
Inoltre, tra gli altri indizi ci sarebbe il fatto che il drammaturgo ha ambientato ben 15 dei suoi 37 drammi in Italia mentre nessuno è ambientato nella sua città natale, Stratford on Avon.
da TGcom

martedì 4 ottobre 2011

Il Gatto con due facce nel Guinness


Worcester (MassachusettsUsa), - Il gattoFrank and Louie è nato con due facce, due bocche, tre occhi e moltidubbi sul suo futuro. Dodici anni dopo essere stato salvato da Marty Stevens, il felino non solo sta benissimo, ma è addirittura entrato nel Guinness dei primati del 2012.
Frank and Louie è infatti il gatto con la condizione di Janus sopravvissuto più a lungo. La patologia prende il nome dal dio romano Giano, che aveva appunto due facce.
La padrona del felino lavorava in una scuola di veterinaria quando Frank and Louie è stato portato nella struttura per essere abbattuto proprio a causa della patologia. La Stevens decise invece di tenerlo e ha detto che ogni giorno di vita dell'animale è una benedizione perché i gatti con la condizione di Janus sopravvivono di solito pochi giorni.