giovedì 10 febbraio 2011

CASSAZIONE: "FORZA NUOVA È FASCISTA E ANTISEMITA"

ROMA - Confermata, dalla Cassazione, l'assoluzione dall'accusa di diffamazione nei confronti di un giornalista del Corriere della Sera e dell'ex direttore Paolo Mieli, denunciati dal leader di Forza Nuova Roberto Fiore, per una intervista nella quale un politico, Nando Simeone, inseriva la formazione politica di destra tra le «organizzazioni chiaramente fasciste e che sono portatrici di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l'antisemitismo». La Cassazione ricorda che il pensiero espresso da Simeone, e riportato dal cronista, rientra - come già affermato nel 2010 in una sentenza nata sempre da una denuncia di Fiore - nel diritto di «critica storica e politica» dal momento che «alla luce dei dati storici e dell'assetto normativo vigente durante il ventennio fascista, segnatamente delle leggi razziali, la qualità di fascista non può essere depurata dalla qualità di razzista e ritenersi incontaminata dall'accostamento al nazismo». La Suprema Corte aggiunge - occupandosi in particolare dell'intervista a Simeone - che «sempre in dimensione storica», qualifiche di «xenofobia, razzismo, violenza ed antisemitismo attengono a principi o valori (o disvalori, a seconda della diversa angolazione prospettica), intimamente connaturati e strutturalmente coessenziali alla ideologia nazista e fascista». Con la sentenza 4938 - depositata oggi e relativa ad una udienza svoltasi lo scorso 28 ottobre - la Quinta sezione penale della Cassazione ha «rigettato» il ricorso presentato dalla Procura di Roma contro la pronuncia di proscioglimento di Simeone, Mieli e del cronista, emessa dal Gup dello stesso tribunale il 23 aprile del 2010. Anche la Procura della Suprema Corte, rappresentata da Francesco Salzano, aveva chiesto di respingere il reclamo. L'articolo che aveva suscitato il 'risentimentò di Fiore raccontava di un corteo di Forza Nuova, svoltosi nel quartiere romano di Prati. Nell'intervista Simeone, ex vicepresidente della Provincia di Roma, di Rifondazione Comunista, diceva: «Non è tollerabile infatti che spazi politici e di espressione siano lasciati a disposizione di organizzazioni chiaramente fasciste e che sono portatori di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l'antisemitismo». Forza Nuova entrò in rotta di collisione anche con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, contestandolo nel 2009 in occasione del varo del piano dei campi per i nomadi.

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